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La questione del desiderio e la sua articolazione con l’oggetto è molto complessa. Il rapporto che il desiderio contrae con la sua stessa origine, con l’oggetto, con la costruzione della soggettualità, con il bisogno, con la pulsione pongono infatti numerosi interrogativi.
Il desiderio è una forza come la pulsione e come l'affetto, una quantità che come pulsione e affetto ha la sua fonte nel corpo. Che rapporti intercorrono tra questi elementi? E come la quantità si può trasformare negli aspetti qualitativi che animano il desiderio?
Il desiderio sovverte il registro del bisogno da cui sorge per “appoggio”. Ma si tratta davvero di due aspetti così diversi del funzionamento somatopsichico?
Si potrebbe pensare, rovesciando il concetto di “appoggio”, che il desiderio sorga contemporaneamente al bisogno e non secondariamente ad esso costringendolo a deviare dal suo proposito biologico?
Qual’è lo statuto dell'oggetto in relazione al desiderio? L'oggetto del desiderio è esterno, interno (e in tal caso che rapporto contrae con le identificazioni), è sempre totalmente sostituibile o la sua scelta è, almeno in parte determinata dal particolare tipo di soggettività di colui che desidera? In relazione a questa questione si potrebbe pensare che il desiderio rappresenta l'elemento di intersezione soggetto-oggetto, Io-Altro. Un elemento che consente la sostituzione metonimica dell’oggetto dietro la quale si cela l’insostituibilità dell’oggetto primario, che contribuisce alla costituzione della soggettività istituendo un regime specifico della relazione oggettuale, la sua sostituzione con l’identificazione.
E l’identificazione è anche alla base del sorgere delle società e delle culture.
Il desiderio, inoltre, potrebbe rappresentare un punto di equilibrio di due diversi regimi dell’Io: l’Io come soggetto dotato di una specifica singolarità e l’Io attraversato sempre dall’”impersonale” dell’inconscio da cui origina.
Forse si potrebbe concepire il desiderio come una funzione continuamente costruttrice di equilibri, sempre precari e sempre da ricostruire, tra l’adattamento dell’appagamento e il rilancio metonimico della ricerca dell’oggetto, tra costruzione del soggetto e dell’oggetto, tra singolarità soggettuale e costruzione culturale.






Data di pubblicazione: 03/10/2016
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